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Uno dei problemi più importanti associati alla neurofibromatosi di tipo I (NF1) è il rischio di sviluppare vari tipi di forme tumorali, fra le quali i neurofibromi, per i quali a tutt’oggi non esistono cure specifiche. E’ quindi necessario ed urgente trovare farmaci antineoplastici che eliminino le cellule di neurofibroma in modo efficace e selettivo, senza danneggiare i tessuti sani.

La comprensione dei meccanismi che portano allo sviluppo dei neurofibromi è un primo passo fondamentale per identificare tali farmaci. Si è di recente scoperto che le cellule maligne hanno bisogno di un metabolismo molto diverso da quello delle cellule sane per poter crescere e creare una massa tumorale molto pericolosa. Ciò ha aperto una nuova finestra di possibilità terapeutica: bloccare il metabolismo delle cellule tumorali potrebbe ucciderle, togliendo loro le fonti di energia, senza danneggiare i tessuti sani.

 

OBIETTIVO

 Questo progetto si propone di togliere energia al tumore, ossia di sfruttare le caratteristiche metaboliche che sono tipiche delle cellule tumorali come bersaglio per nuove classi di farmaci che le uccidano selettivamente, senza danneggiare i tessuti sani.

 

DA QUALI INFORMAZIONI SI PARTE

Rispetto alle cellule sane, le cellule tumorali aumentano il metabolismo degli zuccheri e respirano meno. Per fare ciò hanno bisogno di un’elevata quantità di due proteine chiave, chiamate rispettivamente esocinasi 2 e TRAP1.

 

COSA SI VUOLE FARE E COME

Identificare e testare molecole che uccidano le cellule di neurofibroma inibendo l’attività di esocinasi 2 e TRAP1. Tali molecole potranno dare origine a nuove classi di farmaci anti-tumorali.

Dati preliminari del gruppo del Prof. Rasola dell’Università di Padova, in corso di pubblicazione su riviste scientifiche internazionali, mostrano che colpire l’esocinasi 2 e TRAP1 uccide rapidamente le cellule di neurofibroma. Lo scopo di questo progetto è quindi la sperimentazione di queste molecole e di loro derivati con efficacia anche maggiore in modelli di neurofibroma in vitro e in vivo.

PROSPETTIVE

Identificazione di composti che, in base alla loro efficacia, selettività e mancanza di effetti collaterali possano diventare farmaci antineoplastici diretti ad eliminare i neurofibromi.

 

CHI LAVORA AL PROGETTO

Al progetto Togliamo energia al tumore lavora il gruppo di ricerca del Prof. Andrea Rasola, al Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova. Questo è il personale coinvolto:

Andrea Rasola, direttore della ricerca;

Ionica Masgras, PhD;

Francesco Ciscato, PhD;

Carlos Sanchez-Martin, PhD;

Giuseppe Cannino, PhD;

Claudio Laquatra, PhD

Sono inoltre in corso varie collaborazioni scientifiche, fra le quali una con il gruppo di Giorgio Colombo, dell’Università di Pavia e dell’Istituto di Chimica del Riconoscimento Molecolare del CNR di Milano, per il disegno e la sintesi degli inibitori di TRAP1, e una con il gruppo di Lu Q. Le, dello University of Texas Southwestern Medical Center di Dallas, USA, per i modelli di sviluppo dei tumori associati alla NF1.

QUALI SONO I COSTI DEL PROGETTO

Il progetto di ricerca è pluriennale.

Con 2.000 euro si può pagare un ricercatore per un mese;

con 1.500 euro si possono comprare i reagenti necessari per un mese di ricerca;

con 1.000 euro si possono coltivare le cellule necessarie al progetto per tre mesi;

con 500 euro si possono sintetizzare i composti con potenziale attività antitumorale;

con 200 euro si può compiere un esperimento per studiare l’attività biologica dei composti anti-neoplastici;

con 100 euro si può compiere un esperimento per studiare l’attività metabolica dei composti anti-neoplastici.

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